Il sogno di Damiano Quintieri: 3253 Km d'amore per il calcio

A Terranova da Sibari deve esserci davvero qualcosa di speciale. Geni calcistici tramandati nel tempo e nello spazio. Neanche un anno fa a Diego Milito è stata conferita la cittadinanza onoraria di questo paesino in provincia di Cosenza. Poco più di cinquemila anime e tre calciatori professionisti, uno dei quali cresciuto e vissuto in Argentina, poi tornato in Italia a vestire la maglia dell'Inter. Simone Quintieri è l'altro attaccante che, da emigrante, ha scelto di giocare lontano da casa, a Semarang, in Indonesia, mentre a Damiano, sempre Quintieri (e nessuna parentela tra i due) è toccata la fredda Estonia, il JK Kalju Nomme, dopo aver amato il nerazzurro di Inter (tre anni nelle giovanili) e Pisa prima di trovarsi porte chiuse ovunque. Nato seconda punta, trasformatosi in centrocampista esterno d'attacco, un classe '90 che ha scelto Tallinn per giocare anche in Europa.

Damiano buon sangue non mente, tu Simone e Diego Milito, tutti e tre di Terranova, non male vero?
"Con Simone siamo grandi amici, direi che essere compaesano di Milito è un onore, mi spiace non esserci stato quando lui ha ritirato la targa dal sindaco, ma ero già qui in Estonia"

A proposito di Estonia, come sei finito fin laggiù?
"Dopo il fallimento del Pisa e un buon campionato giocato a Montichiari non ho trovato spazio per fare il salto di qualità, non avevo procuratori, mi hanno proposto questo campionato e non ci ho pensato due volte. Ero deluso dal calcio italiano e ho accettato".

Soddisfatto della scelta?
"Certamente, gioco in una squadra forte, l'attuale capolista della Meistriliiga, ho già disputato un preliminare di Europa League (perso con l'FK Lankharan), mi accingo a vincere il campionato e potrò disputare, l'anno prossimo quello di Champions League".

E come la mettiamo con il clima, da Terranova a Tallinn bella differenza.
"È ciò che ho patito di più insieme alle difficoltà legate alla lingua. Pensa che quest'anno qui l'estate non è mai arrivata. Si passa dai -27 del periodo invernale ai 15 attuali. Per questo motivo il campionato si disputa da febbraio a novembre, poi si gela davvero".

Se ti dico Risto Kallaste cosa ti viene in mente?
"Nulla...".

Era un calciatore estone che batteva le rimesse laterali con una capriola...
"Ti assicuro che fortunatamente non ce ne sono di altri. Il calcio non è seguitissimo e noi andiamo nelle scuole a pubblicizzarlo ma il livello non è male".

D'altronde nelle qualificazioni a Euro 2012 l'Estonia ha dato del filo da torcere all'Irlanda del Trap.
"Vero, il movimento è in crescita, la federazione ben organizzata, c'è voglia di fare bene, ma il basket resta sempre il loro sport preferito".

Cosa ti auguri per il futuro?
"Ho ancora tre anni di contratto, sono giovane. All'Italia, intesa in senso calcistico, non penso".

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